In questi ultimi mesi Lucca è stata protagonista di alcune violente
lotte fra i “poteri forti” della città e del contado.
L’Asinone con la consueta ironia prova un po’ per burla a cercare di
svelare segreti e forze in campo, vinti e vincitori o come diceva il collega
blogger Orazio: Ridentem dicere verum: quid vetat?.
Campi di battaglia: Confindustria, Camera di Commercio, Fondazione
CRLucca, Comune di Lucca.
Attori: da una parte alcuni settori dell’Industria, in buona parte
Cartai, che hanno imposto l’accorpamento, fra le Associazioni industriali di
Prato Pistoia e Lucca, ove Prato è certamente maggioritaria, anche se il nuovo
Presidente è lucchese, ma guarda caso del settore tessile.
Dall’altro lato industriali vicini al PD, edili in testa, che hanno
una visione più dedicata al territorio e ai lavori pubblici.
La stessa operazione con Prato e Pistoia è stata tentata per
l’accorpamento delle Camere di Commercio, ove il nuovo Presidente lucchese,
sostenuto dall’Associazione Industriale, Cartaio pure lui, è stato però stoppato dai fautori dell’accorpamento più naturale con Massa o con Massa e Pisa.
Lo scontro all’interno della Associazione Industriale lucchese non è
stata indolore, vi sono state infatti a defezioni di aziende di grande rilievo.
La guerriglia si è spostata sulla Fondazione CRLucca e sul Comune di
Lucca, ambedue sotto elezioni di rinnovo del Presidente della Fondazione e del
Sindaco.
Nella elezione per la Fondazione CRL ha vinto la continuità con le
Presidenze precedenti, Lattanzi, Cattani e Giurlani. Gestioni positive, legate
alla persone, al sociale, alla difesa dei beni culturali. Il tentativo di una
parte degli Industriali di ripetere l’operazione Camera di Commercio è stata respinta
con perdite. Ha vinto la linea Lattanzi, con l’elezione di un Presidente con
grande esperienza nell’ente.
La sorpresa è stata la trombatura sanguinosa a socio della Fondazione di
uno dei più significativi industriali cartai, Luigi Lazzareschi. Che ha reagito
dichiarandosi indisponibile, a poche ore dalla sua prevista elezione ad un
importantissimo incarico nella Confindustria Toscana Nord, facendo esplodere
una bomba mediatica nel momento della elezione del nuovo Presidente. Inconsuetamente
esplicite e dure le parole di Lazzareschi contro la gestione precedente della
Fondazione.
L’Asinone, per natura curioso e maligno si è posto una domanda: perché
bocciare una così autorevole candidatura ad un posto non certo significativo,
dato il numero dei componenti dell’Assemblea della Fondazione? Luigi Lazzareshi
è certamente persona di grande levatura morale e civile, perché questo sgarbo?
All’Asinone sono tornate in mente quanto radio scarpa diceva mesi fa
all’atto della presentazione affrettata e maldestra della candidatura Santini,
che di fatto ha spaccato il centro-destra a Lucca. Allora si raccontava che
dietro “The Mask” vi fossero autorevoli industriali che volevano contrastare su
Lucca le impostazioni del PD Tambelliniano. Si mormorava proprio di Lazzareschi
come uno dei sostenitori di Remo Santini, un possibile sindaco debole e più
facilmente gestibile.
Se questo corrispondesse a verità si spiegherebbe la bocciatura, come
un segnale forte a stare lontano da intromissioni troppo marcate in disegni
politici alternativi.
Si confermerebbero le forti lotte di potere che stanno divampando
dietro alle elezioni comunali di Lucca: da una parte il PD ed il mondo
economico a lui legato, dall’altro una parte della Confindustria Lucchese, che
dopo decenni di cura dei propri interessi in maniera silenziosa, soft e non
invadente, è improvvisamente divenuta aggressiva in cerca di conquista di spazi
politici e potere, nella società civile lucchese.
Basta vedere la composizione delle Liste che sostengono Santini, i
mezzi economici che ha già dispiegato ancor prima che abbia inizio la campagna
elettorale, per capire di quale disegno faccia parte. E si comprende ora anche
la marcia indietro fatta da Marcello Pera con il suo pregevole disegno contro
il decadimento di Lucca.
A maggior ragione occorre che i cittadini lucchesi non abbocchino a
queste faide di potere, fra vecchi partiti e potentati economici e si affidino
alle vere Liste Civiche, che vivono dei loro scarsi autofinanziamenti e che non
hanno disegni di egemonia poco trasparente sulla città, ma solo il desiderio di
servirla ed amministrarla con giudizio.
Si dia sostegno alle Candidature a Sindaco della Buonriposi, di
Garzella, di Guerrieri, di Barsanti, uniche vere candidature senza alle spalle
potenti poteri occulti o palesi, senza disegni egemonici, senza lati oscuri e
senza condizionamenti esterni.