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domenica 23 agosto 2015

I Vescovi e il Papa

Lasinone,  ha ricevuto alcune critiche di scarso rispetto delle autorità religiose compreso il Papa.
Lasinone, si è sempre riportato all'assioma: Libera Chiesa, in Libero Stato, ma se un Vescovo entra a gamba tesa in maniera brutale sul Governo Italiano e su alcuni Partiti per questioni che attengono alla politica, allora per parità, noi laici possiamo criticare i Vescovi e persino il Papa quando disserta su cose che non riguardano la fede o la chiesa, ma la politica.
Se i Vescovi invadono il campo della politica, noi possiamo criticarli e riprenderli.
Per chiarezza voglio riepilogare cosa rimprovero alla Chiesa di Papa Francesco:
Sono anni che fanatici religiosi musulmani attaccano in Africa e non solo, Chiese e comunità cristiane uccidendo migliaia di fedeli.
Sono mesi che l'Isis distruggere templi cristiani, decapitando religiosi e credenti, stuprando e torturando.
Sono anni che le donne in alcune parti del mondo musulmano sono ridotte in schiavitù, private dei primari diritti di dignità civile, lapidate, vendute, oppresse e in alcuni casi anche in Italia.
In tutta Europa, dalla Gran Bretagna alla Macedonia, si prendono misure contro l'assalto incontrollato e devastante di un immigrazione clandestina di proporzioni bibliche, che fa presumere anche l'infiltrazione di cellule terroristiche islamiche.
In Europa diminuiscono drasticamente le vocazioni, aumentano le chiusure di seminari, le disaffezioni da matrimoni cattolici e dalle funzioni religiose.
L'europa vuole togliere i simboli della religione cristiana dalle aule delle scuole, della giustizia, dello Stato.
In Italia una crisi economica profonda colpisce molte famiglie nei bisogni primari, i giovani nel diritto al lavoro, gli anziani nell'assistenza e nella sanità.
Su tutte queste cose in questi anni la voce di Papa Francesco è stata flebile, sporadica, di maniera e quella dei Vescovi poi, completamente assente.
Solo sulla immigrazione clandestina in Italia questo Papa, parla e straparla e i suoi Vescovi si permettono anche di sbeffeggiare Partiti e Istituzioni che non attaccano l'asino dove vogliono loro, dimenticando che l'Italia non è una repubblica sudamericana.
Come mai, per questa Chiesa, solo questo è prioritario, perchè solo in Italia si fa la voce grossa??
Spero vivamente che non abbia ragione Salvini che sospetta che tutto questo sia legato ai lucrosi affari che si fanno sui i soggiorni degli immigrati, certo che questa Chiesa ora tutta protesa su i poveri clandestini è la stessa Chiesa che omaggia potenti e mafiosi, con l'inchino delle Processioni alla case dei boss in carcere o consente funerali obbrobriosi ai Re di Roma oggi, di Palermo e Catanzaro di ieri o di domani.
Questo è il mio pensiero sulla Chiesa di Papa Francesco, che non vuol essere quella del politologo Sartori che lo definisce solo un "argentino furbetto", ma che certo nella sua azione pastorale solleva molti interrogativi che non ci siamo mai lontanamente posti con i suoi eccellenti precedessori negli ultimi 50 anni.
francesco colucci


giovedì 20 agosto 2015

Lasinone non è più solo....

Da laico convinto della giusta separazione fra ogni Stato e la sua Chiesa ovvero Libera Chiesa in libero Stato, Lasinone ha già denunciato il ritorno dell'ingerenza dei Vescovi nella politica Italiana che pensavamo ormai retaggio degli anni del dopoguerra.
Papi di grandi valori umani e teologici hanno illuminato al Chiesa Cattolica in questo ultimo mezzo secolo, facendoci dimenticare l'epoca antica di Papa Pacelli e del suo interventismo pressante nella vita politica dell'Italia, anche se allora esisteva un fine esistenziale: fare muro contro il Comunismo ateo e aggressivo, guidato dal sanguinario Stalin
Negli anni settanta le battaglie civili dei laici per il Divorzio e per l'abolizione del reato penale per l'Aborto, combattute e perse dai Vescovi Italiani come fossero un partito, segnarono la fine dell'ingerenza della Chiesa nella società civile italiana.
E' rimasto famoso allora il Vescovo di Prato che denunciò pubblicamente una coppia, durante la Messa, che avevano l'unico torto di essersi sposati in Comune, con il solo rito civile, senza essere sposati in Chiesa. La reazione della società civile italiana fu di immediata condanna del Vescovo e a questo fatto si fa discende l'inizio della lunga ma vittoriosa battaglia per il Divorzio.
Oggi cerca notorietà il Vescovo Galantino che si permette di attaccare pubblicamente il Governo e offendere pesantemente alcuni partiti italiani presenti in Parlamento, che non la pensano come lui.
Contro questo accenno ad un ritorno dell'ingerenza della Chiesa in prima persona con i suoi Vescovi, che dovrebbero occuparsi di altro, Lasinone ha già preso pubblica posizione in difesa dell'autonomia dello Stato, pur pensando che l'attuale consorteria catto-comunista sarebbe riuscita a far passare sotto silenzio questo gravissimo perverso tentativo di ritorno ad un passato pernicioso particolarmente sgradevole durante il fascismo.
Sbagliavo perchè in questi giorni ho trovato conforto leggendo Il Giornale che fu di Montanelli, altro grande laico Italiano, vero.
Sul "Il Giornale" troviamo uno stralcio del "...durissimo attacco del politologo più importante d'Italia sul protagonismo del segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino.
Giovanni Sartori ha 91 anni, ma ancora le idee molto chiare. E bacchetta la Cei di eccessivo protagonismo, Chiesa che invece di pensare ai cristiani si preoccupa di metter bocca sulle questioni politiche nazionali. Che non gli competono.
"Monsignor Galantino? A me quello mi sembra...un demente - dice Sartori, intervistato dal Messaggero - per due anni lui e gli altri della Chiesa di Bergoglio non hanno fiatato sulle stragi dei cattolici in Africa e nel resto del mondo, sulla continua persecuzione dei curdi. 
Pensino a quelle cose lì, e lascino perdere i temi che non competono loro". 
Non condivide, insomma, la posizione della Cei nei confronti della politica italiana. "Si sono svegliati di botto - continua il politologo - e il fatto che abbiano preso a dire cose che dicono tutti e nel modo in cui le dicono tutti. E i curdi che muoiono? E gli altri cristiani martirizzati?".
Insomma, il Vaticano dovrebbe tirare i remi in barca. "Per me, è una sciagura questo Vaticano che straparla. Se ne infischiano dei fatti veri e pensano a queste cosucce". 
Poi Sartori ne ha anche per Bergoglio: "Papa Francesco è un argentino furbacchione. E avrebbe immense questioni su cui concentrarsi. Si occupi di quella che lui chiama terza guerra mondiale combattuta a pezzetti.....".
Il politologo non risparmia però critiche all’esecutivo e al presidente del Consiglio: “Questo sistema politico fa schifo e non reggerà. Non vedo come potrà andare avanti.
Renzi ha vinto le primarie ma non le politiche. Ha vinto le europee ma non le politiche. E la sua maggioranza procede a colpi di pastrocchi“.
In ogni caso, però, “Galantino queste cose le faccia dire a me. 

Lui che cosa c’entra???”.





venerdì 14 agosto 2015

Per festeggiare il Ferragosto....una leggenda del Boccaccio.....

Durante la Peste Nera che colpì Firenze si narra che fra le "novelle" scartate dal Decameron, vi fosse anche un racconto sulla dichiarazione di morte di una persona.
Nel Medioevo, quando una persona moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il medico, il quale, per verificare se non fosse un caso di morte apparente, infliggeva un forte dolore al corpo del deceduto. 
Per questo il medico era solito dare un morso all'alluce del piede destro.
Fu così che il popolo nomò, chi esercitava questa professione, "Beccamorto".
Questo mestiere di "Beccamorto" assai lucroso, veniva tramandato dal padre al figlio maschio.
Verso la fine del medioevo un fatto imprevedibile cambiò il futuro dei beccamorti.
Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio, ebbe solo una figlia femmina.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere alla sua casata, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia, la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto.
La figlia fece onore alla sua professione ma un giorno il caso volle fosse chiamata per certificare la morte di un uomo, a cui un carro aveva tranciato entrambe le gambe. 
La ragazza dapprima rimase indecisa su dove infliggere il morso..... ma... alla fine.....prese una decisione . ....
Fu cosi che nacquero: "Le pompe funebri".......






mercoledì 12 agosto 2015

In difesa della laicità del nostro Stato dai corvi neri appollaiati......

Il Segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, si permette di attaccare Governo, Partiti Politici e movimenti accusati di far poco per l'immigrazione clandestina, con toni volgari, da gerarca fascista che richiama i suoi "Balilla".
La coscienza dei Laici e degli Italiani tutti, dovrebbe insorgere di fronte di questo modo di fare, che il poeta Giuseppe Giusti in una delle poesie più belle, definiva a suo tempo 
 ".....Guarda quei corvi neri appollaiati che van gridando contro gli altrui peccati...."
E' offensivo per tutti noi Italiani, questo modo di fare della Chiesa Cattolica verso il nostro Stato e le sue Istituzioni....che evidentemente considerano di serie B.
Perchè non provano fare questi attacchi politici alla Germania, alla Francia, ai paesi del Nord Europa? Alla cattolicissima Spagna? alla Irlanda?...se ci provassero,  tutta l'opinione pubblica di questi paesi si scaglierebbe contro la Chiesa per la sua inammissibile e intollerabile ingerenza e la loro condanna sarebbe totale.
In Italia invece non ci facciamo mancare nulla, perchè siamo un popolo di pecoroni che accetta tutto, anche questi predicatori a buon mercato che sparlano a vanvera e si permettono di attaccare le libere decisioni del nostro Stato e i convincimenti della stragande maggioranza dei suoi cittadini.
Vogliono che l'Italia diventi un enorme infinito campo di concentramento di clandestini mentre tutti i Paesi democratici del Mondo stabiliscono regole e numeri per l' accoglienza.
Questa Chiesa populista e becera cosa fa? Vende forse le sue proprietà per finanziare l'accoglienza? Apre i suoi Conventi ai clandestini? Spalanca le porte dello Stato del Vaticano? Convince gli altri Paesi Europei ad aprire le loro frontiere? Nulla.... pretende solo e con arroganza, da noi Italiani......
Abbiamo avuto gli ultimi cinque Papi di grande statura morale, ognuno con un suo Pontificato diverso ma sempre onesto, profondo, cristiano, questa volta c'è andata buca......abbiamo beccato un Papa interventista e populista, uno da repubblica sudamericana....
Caro Presidente Renzi, dopo quanto affermato da Mons. Galantino, devi parlare, non puoi delegare risposte fumose a qualche tirapiedi. 
Devi  rivendicare con voce forte e chiara la laicità dello Stato Italiano e bollare con fermezza, questa intollerabile ingerenza negli affari interni dell'Italia. 
Noi dell'Asinone invece preferiamo fare come Totò, un "rumoroso pernacchio" a questo corvo nero appollaiato che campa bene, con i nostri soldi .... e vuole anche decidere per tutti noi.
francesco colucci



lunedì 10 agosto 2015

Ritorno al fiume.....

Torno sulla pilatesca decisione del Sindaco Tambellini di proibire il bagno nel Serchio per paura di altri affogamenti, per una considerazione più ampia. E' già qualche anno che sia tornati al fiume: per la crisi economica, per gli alti costi del Mare, per la comodità di avere vicino fiumi e torrenti, meno inquinati forse dello stesso mare, dove si può andare a scappatempo, senza perdere una giornata di lavoro, senza lunghe file in autostrada. Da ragazzi a Montecatini si andava alla Borra e alla Nievole, che erano il nostro mare.
Le spiaggette di acqua dolce si stanno nuovamente riempendo di bagnanti attrezzati da mare: ombrelloni, sdraio, giochi per bimbi. Il Serchio, la Lima, i Laghetti della Garfagnana, posti stupendi nel verde dove trovare refrigerio e tranquillità, che spesso non si trova sulle affollate spiagge del Tirreno.
Si riscoprono luoghi incantati con nomi esotici: Miami Beach a Bagni di Lucca, sulla Lima, ma anche specchi d'acqua più fredda al Ponte di Casoli, frequentata da stranieri, spesso naturisti.
Il Serchio, lungo il suo corso è costellato di piccole spiaggette dove bagnanti prendono il sole, anche se il posto più frequentato è a valle del Ponte di Monte S.Quirico.
Chi come me che ha alcune tante primavere, non può non ricordare che la venivano montati in acqua dei piccoli pontoni in legno, che delimitavano acque sicure, per la balneazione.
Sindaco Tambellini, così sollecito ai bisogni di emigranti e rom, non è proprio possibile attrezzare, come una volta, una spiaggia sul Serchio?, con delimitazioni estive e provvisorie di sicurezza per i bagnanti?? Con Cestini per rifiuti e Sistema Ambiente che li ritira?.
Lei non se lo ricorda quando era giovane? oppure sceso dal trattore andava direttamente al Bagno Piero, a Roma Imperiale, in quel del Forte??

francesco colucci



venerdì 7 agosto 2015

Divieti assurdi, Regolamenti castranti....viva l'Italia!!!

Prendo spunto dall'ultima ordinanza sul divieto di balneazione nel Serchio del Sindaco Tambellini, che è sempre in prima fila nelle decisioni a ombrello, per approfondire su una degenerazione autoritaria e statalista che sta permeando la società Italiana, per volontà di una casta di amministratori e dirigenti pubblici.
L'ultimo decennio è stato un fiorire di divieti e decisioni spesso assurde che vanno ad intaccare profondamente le libertà individuali e i rapporti fra cittadino e amministrazione pubblica.
La Pubblica Amministrazione vuol mettere becco su tutto e quasi sempre solo per proibire o rendere difficili le cose più semplici.
Amministratori e Dirigenti pubblici sfornano divieti assurdi, circolari interpretative astruse, percorsi ad ostacoli su tutto, con l'obiettivo neppure nascosto di non accrescere il proprio lavoro ed esentare le loro persone da ogni responsabilità: più divieti, più norme ci sono, meno sono le cose da  fare, meno le responsabilità a loro carico.
Se fossi al posto di Renzi farei un decreto che cancellasse tutti i regolamenti che regioni, province, comuni e enti pubblici hanno partorito, che non siano stati previsti dalle leggi nazionali. Sparirebbero il 70% dei problemi con cui la burocrazia uccide il cittadino.
Un Comune deve dare dei fondi o affidare un immobile: invece di applicare le leggi che ci sono, approva un regolamento per la partecipazione con mille richieste, mille documenti che mettono la stragrande maggioranza dei cittadini nell'impossibilità di partecipare....salvo favorire i soliti noti.
Affoga una persona nel Serchio, si mette il divieto, che evita di realizzare, come negli anni del dopoguerra, piattaforme delimitanti per la sicurezza dei bagnanti.....no metto il divieto pur sapendo che nessuno lo osserverà...e forse affogherà,  ma il Comune non ha colpe: ha messo a posto cartello e .... coscienza.
Che importa se cento metri più in là a Capannori come Borgo a Mozzano puoi affogare in pace, solo a Lucca è reato.
C'è il problema degli incendi estivi, divieto di fare fuochi, da tutte le parti anche nell'orto di casa, dove non c'è nulla bruciare, se non quattro foglie secche e intanto i boschi senza il controllo che c'era una volta, vengono bruciati, dai piromani.
Si alzano i limiti di inquinamento sulle strade, si proibisce di accendere i caminetti nelle case.
Vuoi andare a Caccia....assumi un avvocato, sei vuoi essere in regola
Vuoi partecipare a un Bando dell'Opera delle Mura, richiedi l'assistenza dei docenti della Bocconi
C'è una curva pericolosa....non correggerla...metti un cartello di 30 all'ora....non più responsabilità e forse quale introito in più...per contravvenzioni facili.
Vuoi rateizzare una imposta con il sito dell'Agenzia delle Entrate? Fallo ma sappi che la contravvenzione pari al 30% di quanto dovevi pagare te la sei assicurata, visto la complicanza delle procedure...ma su questo tornerò......
Ogni attività economica è torturata da regolamenti complicati e asfissianti, ogni contatto del cittadino con la pubblica amministrazione una via crucis di documenti e vessazioni.
Potrei continuare fino a sera elencando divieti assurdi e regolamenti impossibili da rispettare, ma è proprio questo l'obiettivo: come scriveva  Cesare Beccaria, più le norme sono assurde, le pene spropositate, più il cittadino è portato ad eluderle.....ma che importa, l'essenziale è che il divieto o il regolamento salvi il didietro all'amministratore o al dirigente di turno e i che i cavoli amari siano sempre e solo per il cittadino.