La tendenza nazionale ha visto una ripresa di consensi del
centro-destra che fino a pochi mesi fa sembrava in dissolvimento.
In queste
elezioni amministrative parziali guadagnano sempre i partiti di opposizione,
come protesta contro il Governo, ma si pensava che questa premiasse i Grillini.
Invece le loro beghe e la sensazione che il Movimento 5stelle sia in fase
terminale per una gestione democratica interna inesistente, ha fatto
convogliare sul centro-destra la protesta grazie anche l’immortale Silvio che
con l’intuito e l’opportunismo ben noto ha saputo, “nascondere” l’estremismo
Salviniano per esaltare la sua moderazione.
A Lucca in controtendenza nazionale il centro-destra non ha vinto, ove
vi erano le condizioni più favorevoli per stravincere, anche al primo turno.
Un PD diviso, un Sindaco poco simpatico ai più, davano una occasione
unica ad un centro-destra che si fosse presentato su posizioni serie e moderate,
presentando un candidato autorevole e credibile.
Da qui il disegno politico “centrista”
di Marcello Pera, ritornato a Lucca, dopo aver ricoperto le più alte cariche
dello Stato, per una candidatura moderata, forse anche la sua, credibile e di
esperienza.
Un disegno serio e vincente, ma alcuni gruppi di potere, alcuni
vecchi arnesi della destra locale volevano riconquistare il Comune per gestirlo
a piacimento e avevano preparato una
candidatura di “facciata” bella, ricca, ma inconsistente.
Mentre Berlusconi
rassicurava l’elettorato moderato, a Lucca si esaltavano gli estremisti, anche nei
dibattiti pubblici, dando un immagine ancor più cruenta di una proposta
politica massimalista, fatta di “panzane” irrealizzabili, cavalcando i temi a-sociali
cari a Salvini, la cui pesante presenza non è mancata, con foto e abbracci.
L’arroganza di Santini che ha liquidato la proposta Pera, al grido: io
vado avanti in tutte le maniere - ha creato una spaccatura insanabile fra il
centro politico e la destra estrema, che ha portato Pera ha rinunciare al suo
disegno, per non assumersi la responsabilità della rottura.
Solo che buona parte
di coloro che vedevano bene la candidatura di un moderato non si sono fermati e
sono andati avanti: chi con la Buonriposi, chi con Garzella, perché giudicavano
inaccettabile dare Lucca a un manipolo di estremisti, nei rapporti politici e
sociali.
La scelta di “Rinascimento” e di buona parte dell’altra lista, di
appoggiare, fra mille difficoltà, al secondo turno, Tambellini, è stata una
scelta coerente con il percorso politico intrapreso in queste elezioni ed una
scommessa difficile ma vincente.
La violenza di una campagna elettorale, fatta di slogan e cori da
stadio, ha allontanato ancor più i
lucchesi moderati dal voto e ha lacerato il tessuto politico della città.
Al Sindaco Tambellini, un impegno difficile: ricucire un rapporto con
la maggior parte della popolazione che non ha votato e aggiornare quei temi che
la sua precedente Giunta forse non ha coltivato con la stessa passione di
altri, come la cultura, il turismo, il commercio, la cura delle periferie e del
centro, che sono stati, in parte, il volano al consenso di Santini, da non
confondersi con il voto irrecuperabile degli estremisti salviniani e di CasaPound.
Credo che “Rinascimento”, la Lista di Vittorio Sgarbi, che ha fatto, da
sola, una scelta difficile, quando tutto sembrava perduto, potrà dare una mano
per riprendere queste tematiche e ricucire con importanti settori della vita
economica della città.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.