Translate

mercoledì 24 maggio 2017

Asinone: dietro la lavagna!!!

La vita è curiosa, una volta l'Asinone inviava i suoi ragli a tutti, poi costatato che la Gazzetta di Lucca, non pubblicava mai, ha smesso di mandarli, risparmiando.
Da quando L'Asinone non manda più i suoi scritti essi compiono regolarmente sulla Gazzetta. Li copiano nottetempo dai Blog o dalle pagine FB....al solo fine di trovare il pelo nell'uovo, criticare e cercare, invano, di mettere in cattiva luce....nulla di male..... come all’Asinone non interessava più  la pubblicazione dei suoi scritti sulla Gazzetta “non ne cale” ora delle sue osservazioni.
L’Asinone è un solo un piccolo Blog di Satira, artigianale, che punta all’intelletto e meno alla forma e poi….un Asinone ha orecchie lunghe, ci mancherebbe, maestri elementari che ne sono già tanti in giro....
Sul valore e la credibilità di questo giornale online è noto il giudizio dell’Asinone, condiviso da molti, ancor più ora logorato nella missione suicida di esaltare fino alla comicità ogni sospiro, ogni starnuto, ogni peto, del candidato Santini e delle sue liste.
Lo sgangherato, contestato e quasi desertico dibattito organizzato da Grandi e Pavarotti al Suffragio ne è stata, se occorreva, ancora una volta, la cartina di tornasole.

Ma ognuno pensi a se e L’Asinone ama la libertà di stampa, rispetta le opinioni di tutti, perfino quelle di Aldo Grandi, giornalista….


sabato 20 maggio 2017

Barbara e Aldo: novelli Pifferai di montagna

Nel pomeriggio di sabato l’Asinone è stato, divertendosi assai, a sentire il dibattito fra i candidati a sindaco promosso da Grandi e Pavarotti. Poca gente invero se leviamo i clacchisti di ogni aspirante. Mancano due candidati: il Sindaco uscente e la candidata di estrema sinistra, sostituite da due squallide figure di cartone oggetto di battute e retoriche domande immaginarie da Opera dei Guitti, interrotte da uno spettatore invelenito per la mancanza di correttezza e la maleducazione di schernire gli assenti che non possono replicare. 
Dopo una rituale e stanca presentazione di ogni candidato e delle ragioni di esserlo, arriviamo a quello che doveva essere il clou della serata: le domande cattive e dissacranti di Grandi, invero un po’ spento. 
Grandi vorrebbe iniziare subito con quella che voleva fosse il core business della serata: sponsorizzare il candidato prediletto, coccolato in mesi di articoli accomodanti e nel contempo massacrare il suo vero ed unico avversario per il ballottaggio: Donatella Buonriposi.
I conti sono stati fatti senza l’oste, sia per due o tre commando  grillini sia per la grande preparazione, charme, profondità culturale della Buonriposi.
Il primo sentore che la platea non avrebbe accettato parzialità l’abbiamo avuto con il tentativo di delegittimare la candidata di Lega Toscana, consentendo un intervento preordinato della segretaria della Lega Nord, che ha cercato di massacrarla con rinfacci personali, retaggio di rapporti pregressi fra donne e ricordanti liti di lavandaie per una pietra ove sbattere i panni. Già su questo “regalo” alla Lega la platea ha iniziato a rumoreggiare. 
Il clou è venuto dopo una serie infinita di tenere e affettuose domanda a Santini, condite con apprezzamenti personali di grande stima e invito all’applauso della Barbara ad ogni risposta: due o tre persone auto-definitivi grillini si sono scagliati contro questi atteggiamenti di parte, invero largamente scontati, è hanno contestato la parzialità dei conduttori, fra urla e schiamazzi di una platea divertita.
Ci sono voluti molti minuti perché la calma tornasse e riprendesse il confronto, ma il buon Aldo ha dovuto, lamentandosene vistosamente, rinunciare a porre altre domande di comodo e di esaltazione santiniana. 
Cercando di recuperare gli obiettivi veri di questo confronto, ha iniziato a tartassare la candidata Buonriposi, ma la Donatella, impeccabile, serena, preparata, puntigliosa e precisa ha risposto brillantemente a tutte le cattiverie e le insinuazioni, uscendo largamente vittoriosa dal confronto e confermando al colto e all’inclita che l’unico vero avversario che possa battere il Sindaco uscente Tambellini è lei, senza se e senza ma. 
Va dato atto che al termine del vano assalto, il Grandi rivolto a Donatella ha esclamato a mezza bocca: Chapeau!!

Arrivare al Ballottaggio non sarà facile per la Buonriposi anche se la statura intellettuale, formativa, progettuale è  di molte spanne superiore agli altri candidati, come emerso chiaramente anche stasera nel dibattito che ha mostrato tante brave persone ma solo dilettanti alla sbaraglio. Non sarà facile che il miglior candidato vinca perché il sostegno dei vecchi partiti, dei poteri forti, a Santini, con risorse economiche enormi, pari ai loro appetiti, gioca pesantemente nella contesa elettorale. 
La speranza di Lucca è che il popolo lucchese tracci un riga profonda per scongiurare, come fatto da San Frediano con il Serchio, una novella alluvione di un centro-destra spalmato su Salvini e il suo estremismo e poco più.


domenica 7 maggio 2017

Lotte di potere nell'arborato cerchio. Chi è in gioco, chi vince e chi perde

In questi ultimi mesi Lucca è stata protagonista di alcune violente lotte fra i “poteri forti” della città e del contado.
L’Asinone con la consueta ironia prova un po’ per burla a cercare di svelare segreti e forze in campo, vinti e vincitori o come diceva il collega blogger Orazio: Ridentem dicere verum: quid vetat?.

Campi di battaglia: Confindustria, Camera di Commercio, Fondazione CRLucca, Comune di Lucca.
Attori: da una parte alcuni settori dell’Industria, in buona parte Cartai, che hanno imposto l’accorpamento, fra le Associazioni industriali di Prato Pistoia e Lucca, ove Prato è certamente maggioritaria, anche se il nuovo Presidente è lucchese, ma guarda caso del settore tessile.
Dall’altro lato industriali vicini al PD, edili in testa, che hanno una visione più dedicata al territorio e ai lavori pubblici.
La stessa operazione con Prato e Pistoia è stata tentata per l’accorpamento delle Camere di Commercio, ove il nuovo Presidente lucchese, sostenuto dall’Associazione Industriale, Cartaio pure lui, è stato però stoppato dai fautori dell’accorpamento più naturale con Massa o con Massa e Pisa.
Lo scontro all’interno della Associazione Industriale lucchese non è stata indolore, vi sono state infatti a defezioni di aziende di grande rilievo.
La guerriglia si è spostata sulla Fondazione CRLucca e sul Comune di Lucca, ambedue sotto elezioni di rinnovo del Presidente della Fondazione e del Sindaco.
Nella elezione per la Fondazione CRL ha vinto la continuità con le Presidenze precedenti, Lattanzi, Cattani e Giurlani. Gestioni positive, legate alla persone, al sociale, alla difesa dei beni culturali. Il tentativo di una parte degli Industriali di ripetere l’operazione Camera di Commercio è stata respinta con perdite. Ha vinto la linea Lattanzi, con l’elezione di un Presidente con grande esperienza nell’ente.
La sorpresa è stata la trombatura sanguinosa a socio della Fondazione di uno dei più significativi industriali cartai, Luigi Lazzareschi. Che ha reagito dichiarandosi indisponibile, a poche ore dalla sua prevista elezione ad un importantissimo incarico nella Confindustria Toscana Nord, facendo esplodere una bomba mediatica nel momento della elezione del nuovo Presidente. Inconsuetamente esplicite e dure le parole di Lazzareschi contro la gestione precedente della Fondazione.
L’Asinone, per natura curioso e maligno si è posto una domanda: perché bocciare una così autorevole candidatura ad un posto non certo significativo, dato il numero dei componenti dell’Assemblea della Fondazione? Luigi Lazzareshi è certamente persona di grande levatura morale e civile, perché questo sgarbo?
All’Asinone sono tornate in mente quanto radio scarpa diceva mesi fa all’atto della presentazione affrettata e maldestra della candidatura Santini, che di fatto ha spaccato il centro-destra a Lucca. Allora si raccontava che dietro “The Mask” vi fossero autorevoli industriali che volevano contrastare su Lucca le impostazioni del PD Tambelliniano. Si mormorava proprio di Lazzareschi come uno dei sostenitori di Remo Santini, un possibile sindaco debole e più facilmente gestibile.
Se questo corrispondesse a verità si spiegherebbe la bocciatura, come un segnale forte a stare lontano da intromissioni troppo marcate in disegni politici alternativi.
Si confermerebbero le forti lotte di potere che stanno divampando dietro alle elezioni comunali di Lucca: da una parte il PD ed il mondo economico a lui legato, dall’altro una parte della Confindustria Lucchese, che dopo decenni di cura dei propri interessi in maniera silenziosa, soft e non invadente, è improvvisamente divenuta aggressiva in cerca di conquista di spazi politici e potere, nella società civile lucchese.
Basta vedere la composizione delle Liste che sostengono Santini, i mezzi economici che ha già dispiegato ancor prima che abbia inizio la campagna elettorale, per capire di quale disegno faccia parte. E si comprende ora anche la marcia indietro fatta da Marcello Pera con il suo pregevole disegno contro il decadimento di Lucca.
A maggior ragione occorre che i cittadini lucchesi non abbocchino a queste faide di potere, fra vecchi partiti e potentati economici e si affidino alle vere Liste Civiche, che vivono dei loro scarsi autofinanziamenti e che non hanno disegni di egemonia poco trasparente sulla città, ma solo il desiderio di servirla ed amministrarla con giudizio.
Si dia sostegno alle Candidature a Sindaco della Buonriposi, di Garzella, di Guerrieri, di Barsanti, uniche vere candidature senza alle spalle potenti poteri occulti o palesi, senza disegni egemonici, senza lati oscuri e senza condizionamenti esterni.