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lunedì 28 marzo 2016

Chi è Bruto?....una prima riflessione storica dell'Asinone....e non solo

 Svetonio riporta le ultime parole pronunciate da Cesare morente sotto le 23 coltellate dei congiurati, riconoscendo fra essi Bruto: Parole pronunciate in Greco la lingua dei nobili romani:  ”καὶ σύ, τέκνον;”, ovvero “Kai su teknòn”, “Anche tu figlio“. 
Questa frase in Greco è stata tradotta in seguito in Latino con: Tu quoque, Brute, fili mi!                       
Chi è Bruto?  
La tradizione popolare vuole che Cesare si riferisse al figlio della sua amante Servilia, uno dei congiurati, ma non è affatto certo che sia così.                                                                                         
Perché i Bruto che concorsero a pugnalare Cesare furono due: Marco Giunio Bruto e Decimo Giunio Bruto Albino. 
Il primo, Marco, poteva forse anche essere figlio di Cesare, perché la madre Servilia Cepione fu amante di Cesare per molti anni, ma Cesare mai riconobbe il figlio, di cui aveva poca stima e poca frequentazione e che, tra l'altro, era un sostenitore di Pompeo, avversario storico di Cesare.   
L'altro, Decimo, era invece un fedelissimo di Cesare, suo delegato in Gallia, uomo di fiducia e comandante di Legioni Romane, al suo fianco, in molte battaglie, citato anche nel Testamento di Cesare.
Fu lui a convincere Cesare ad andare in Senato nelle Idi di Marzo, disattendendo le insistenze della moglie Calpurnia, che non voleva che andasse.                                                                                        
Per cui è molto più probabile che Cesare si riferisse a Decimo Bruto, come traditore di una fiducia "filiale" che aveva avuto sempre in lui, anziché a Marco Bruto con cui non aveva rapporti ne di fiducia ne di stima, ne lo considerava come suo figlio.
Per cui, tornando alla Fondazione CRLucca: Chi è Bruto???



                                                                                                                                                    

  

giovedì 24 marzo 2016

Commercio e Centro-storico: Così è, se vi pare....

Pirandello con il suo "Così è, se vi pare" avrebbe ben fotografato la situazione del Commercio e del Centro Storico a Lucca.
Il Centro storico sta morendo nel degrado e nell'abbandono, inutili gli accorati e patetici appelli dell'Ascom a difesa del Commercio, che provocano dileggio di alcuni "sinistrorsi" a reddito fisso e pubblico, che vedono nei "bottegai" solo una lobby che si arricchisce evadendo le tasse.
Che il Centro Storico sia decaduto in questi ultimi anni, precipitando a fittone sotto al gestione Tambellini, mi sembra un dato di fatto.
Le premesse invero sono state messe dall'Assessore Chiari che rese attivi i varchi, in via sperimentale, con telecamere e multe salate a difesa di un isola pedonale, forse troppo vasta.
La Giunta Tambellini anziché prendere atto che una chiusura totale del centro storico pregiudica gravemente le attività economiche, provvedendo a ridurre l'orario dei varchi di alcune ore, come in tutte le altre città, persiste nell'errore, introducendo ancora altre telecamere e chiudendo anche alcuni parcheggi in centro. Va aggiunto che il Sindaco ha abbandonato al degrado sia il centro e che le periferie, in termini di pulizia, arredo urbano, sicurezza, lasciando la città in mano a bande giovanili, accattoni molesti, extracomunitari oziosi.
Sono sempre più le saracinesche abbassate dei negozi, frutto anche della miopia dei proprietari dei fondi che, abituati alle ricche rendite dei tempi d'oro, non si sono resi conti che la crisi economica sta colpendo soprattutto il medio ceto, quello che sosteneva il Commercio in centro, preferendo tenere i fondi sfitti, anziché abbassare i prezzi.
Si è attivato un circuito mortale: affitti esagerati, diminuito potere d'acquisto, aumenti sproporzionati di tasse comunali, costo dei dipendenti ingestibili, disposizioni dell' Usl assurde, degrado del centro, mancanza di parcheggi, assenza di sicurezza, isola pedonale inavvicinabile, piste ciclabili fantasma.
L'unica speranza sono i Turisti, ma anche su questi la Giunta Tambellini, pressoché tutti dipendenti a reddito fisso, sta facendo carne di porco: Distruzione dell'accoglienza, abbandono di ogni forma di promozione, dilapidazione dei ricchi proventi di una esosa Tassa sui Pernottamenti. E' folle far finta di ignorare che i Turisti arrivano perché attratti dalla splendida Città Murata e non certo dai Pioppi piantumati a Sant'Alessio e che di fronte al proseguire del degrado del centro finirà anche il Turismo.
Perchè Pirandello? perché di fronte a queste cose incontrovertibili il Sindaco Tambellini, invoca una conferma senza se e senza ma, perché Dio lo vuole e tutto va bene: il consenso popolare.... è con lui, la sua gestione .....encomiabile, la città fiorente e prosperosa, linda e sicura.
Appunto, Pirandello: Così è, se vi pare.

L'Asinone by francesco colucci

domenica 6 marzo 2016

Lo chiamavano...... Dignità........

Nello Statuto del PD vi è una norma che prevede le Primarie anche in presenza di un Sindaco PD uscente, se a richiederlo è un "tot" di iscritti al Partito di quel Comune.
Il nostro Sindaco Tambellini, se ne infischia degli Statuti e le Primarie del PD non le vuole.
La sua motivazione, più volte ribadita: ho svolto il mandato di Sindaco con "Dignità".
Molti si sarebbero aspettati di sentir dire: ho fatto molto per questa città, la maggioranza dei concittadini è contenta del mio operato, mi rivogliono. 
Certo questo non lo poteva dire: il suo operato o non operato è contestato a viva voce dai più, anche da molti dei suoi elettori, lo criticano pressochè tutte le Associazioni delle categorie economiche, ha distrutto il turismo la principale fonte economica del nostro territorio, è immobile e come un paracarro, al tramonto, in assenza di vento.
Il bello è che anche nel suo Partito nessuno lo vuole più e al solo sentir parlare di nuovo mandato, tutti si sentono male.
E' rimasto Lui con il gruppetto sempre più esiguo, di professorini amici....Lui e la sia Dignità.
Dizionario Treccani, DignitàCondizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e ch’egli deve a sé stesso.
La definizione della Treccani da l'esatta spiegazione del fenomeno Tambellini: nessun riguardo alla sua popolazione, al suo territorio a cui è stato chiamato, da una minoranza, ad amministrare, nessuna considerazione dei suoi doveri di Primo Cittadino, di colui che deve provvedere alla sua collettività, con dedizione, lavoro, impegno, creatività, progettualità. Nulla, solo la sua Dignità che "quattro pezzenti" di suoi compagni di Partito vogliono ferire, chiedendo le Primarie di uno Statuto parrocchiale. Dignità che gli ingrati lucchesi vorrebbero macchiare alle elezioni con una solenne "trombatura" invece di osannare una sua plebiscitaria riconferma "alla voce" come faceva una volta la Guardia Pretoriana Romana per eleggere il loro "Imperatore". 
Affermava Karl Kraus: "..... Il superamento della dignità umana è il presupposto del Progresso. E' una cosa che non serve a nulla.....!
I 
per L'asinone, francesco colucci

Karl Kraus